20.05.2008
E.mail a Maria Stella Gelmini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

Caro Ministro, vorrei senza retorica alcuna lanciarle un messaggio on line, su quelli che ritengo i punti più importanti in questo momento sul tema dell’Istruzione, Formazione e Università in Italia. Dieci punti sintetici per indicare una direzione di marcia, sapendo che ogni nuovo decisore politico, sia in azienda che nelle istituzioni, può fare molto soprattutto nei primi sei mesi, che sono decisivi per imprimere un’accelerazione innovativa.1.    Rendere obbligatori nelle ultime due classi delle scuole superiori gli stage e i tirocinii, ma anche un’esperienza all’estero, anche di poche settimane.2.    Introdurre nelle due classi superiori una “materia obbligatoria” che si chiama Orientamento, non solo scolastico ma anche professionale, delegata ad esperti interni ed esterni all’istituzione scolastica.3.    Azzerare il processo di liceizzazione delle scuole superiori, ripristinando e consolidando l’istruzione tecnica e professionale, oltre a quella liceale.4.    Introdurre un nuovo ordinamento post-diploma, di tipo terziario non accademico, che copra il fabbisogno di formazione professionale avanzata, di durata triennale, alla cui definizione possano concorrere le parti sociali e i soggetti dello sviluppo territoriale.5.    Abolire gli esami di riparazione, ripristinando la severità degli studi e il mancato accesso alla classe superiore per gli studenti con oltre due debiti in materie fondamentali.6.    Introdurre delle prove e dei colloqui per una più adeguata e mirata scelta dell’università da parte delle matricole, a cui partecipino professionisti di orientamento, sia scolastico che professionale.7.    Estendere l’obbligatorietà degli stage e dei tirocinii in tutte le facoltà universitarie e in tutti i corsi di laurea.8.    Obbligare le università a stilare un “patto formativo” con i propri studenti, nel quale siano previsti dei servizi professionali per l’ingresso nel mondo del lavoro, evitando l’attrattività autoreferenziata degli studenti, ai quali non si possa garantire un adeguato percorso professionale.9.    Penalizzare le università che non costituiscano uffici placement e servizi di orientamento professionale adeguato per i propri studenti.10.                    Contribuire a creare in collaborazione con altri Ministeri dei pool di ricerca sulla domanda di profili professionali da parte delle imprese, che esplorino i fabbisogni formativi e professionali a medio termine, da divulgare periodicamente con campagne di comunicazione mirate a tutta la cittadinanza, in particolare ai giovani e alle loro famiglie. Possono sembrare dieci punti troppo semplici rispetto alla complessità dei problemi che avvolgono la nostra scuola e l’università, forse anche un po’ ingenui. Ma prima di affrontare alcuni nodi strutturali, tra cui quello del personale docente e non docente, sarebbe utile iniziare a lanciare dei segnali, con una politica dei piccoli passi, semplici ma concreti, e simbolici rispetto alla direzione di marcia che si vuole intraprendere.Grazie per l’attenzione e buon lavoro.