21.12.2014
La Guerra del Lavoro è già scoppiata: ecco le tesi dell’ultimo libro di W.Passerini e I. Marino

Ci sono molte guerre del lavoro nel mondo e nei singoli paesi. Il libro appena uscito si chiama “La Guerra del Lavoro” e cerca di interpretarle. C’è la guerra dei paesi emergenti contro i paesi ricchi, c’è la guerra contro e dentro l’Europa, ci sono le guerre tra giovani e adulti, tra dipendenti pubblici e privati, tra autonomi e professionisti, tra precari e tutelati. Troppe le energie spese in queste guerre. E poi c’è la grande guerra delle competenze. Vincerà la competizione del futuro chi darà spazio alle idee e alle conoscenze. Conoscenza, innovazione e internazionalizzazione sono le strade per vincere. La cultura del lavoro dovrà essere sempre più una cultura del lavoro intraprendente più che del lavoro dipendente. E’ necessario prepararsi. Vanno avviati dei veri servizi al lavoro, per accompagnare chi lo perde verso nuovi sbocchi. Bisogna decidere quali sono i settori su cui puntare. Il futuro bisogna immaginarlo, se lo vogliamo costruire. Troppi dormono sulle proprie poltrone. I nuovi servizi al lavoro dovranno formare lavoratori che puntano sulle proprie competenze e sulla motivazione. Il lavoro non è solo tristezza, dolore, solitudine, sacrifico, dovere. Il lavoro deve esprimere il piacere di lavorare. Non è l’uomo (e la donna) che si devono adattare al lavoro. Ma è il lavoro, pulito e dignitoso, che deve aiutarci a vivere meglio e a ritrovare un senso in quello che facciamo.