Nel pieno del dibattito su Jobs Act e futuro dell’occupazione in Italia, esce mercoledì il nuovo libro dal titolo evocativo: “La guerra del lavoro” (editore Rizzoli, pagine 414, euro 13). Scritto da Walter Passerini e Ignazio Marino, il libro contiene analisi e proposte di rimedi possibili. Nella prima parte viene tracciato lo scenario globale dell’occupazione, che rappresenterà l’imperativo per tutte le nuove classi dirigenti: creare lavoro sarà la missione dei futuri leader. Vengono in seguito tratteggiati i protagonisti del mercato e le loro strategie: dipendenti e autonomi, pubblici e privati, giovani e donne, over 50 e immigrati. Ampio spazio viene dedicato ai professionisti, ormai sull’orlo della proletarizzazione, un tempo categorie sicure, come i dottori commercialisti, i notai, i consulenti del lavoro, gli ingegneri e gli architetti, i medici e gli infermieri. Un capitolo è dedicato alla bomba previdenziale non ancora disinnescata e alla necessità di un nuovo patto per il futuro tra vecchie e giovani generazioni. L’ultima parte traccia sette possibili rimedi per alleviare la disoccupazione e per trovare vie praticabili per la creazione di nuova occupazione