17.03.2008
Dal lavoro dipendente al lavoro intraprendente

Siamo entrati nella nuova stagione del lavoro. Siamo a un punto di passaggio, al giro di boa. Senza approfondire i dati più recenti dell’Istat, possiamo dire con certezza di aver raggiunto il capolinea delle vecchie culture del lavoro e di essere ormai entrati a grandi passi nella nuova realtà del lavoro. E’ importante prepararsi, abbandonare i vecchi attrezzi, ormai inservibili, e predisporne di nuovi. La quinta stagione del lavoro richiede un cambio di mentalità deciso. Non si può guardare il futuro dallo specchietto retrovisore. Bisogna avere più coraggio e affrontare il nuovo mondo del lavoro.
L’intero sistema economico è in piena rivoluzione. Anche in una fase di relativa bassa crescita, che colpisce soprattutto i Paesi che non sanno innovare, avvengono poderosi bradisismi, che le statistiche non riescono sempre a fotografare. E’ una realtà in movimento, confusa e caotica, nella quale si possono intravvedere alcuni precisi segnali.
Il primo segnale è la mutazione qualitativa del lavoro. Verranno richieste figure professionali adattive, multitasking, di buona competenza, che non sempre sono immediatamente reperibili sul mercato. Alle persone verrà richiesta una maggiore partecipazione. E’ questo il secondo segnale, che implica il mutamento degli atteggiamenti delle persone verso il lavoro. Il passaggio da una cultura del lavoro come diritto alla cultura del lavoro come progetto richiede comportamenti diversi rispetto al passato, sui quali riconvertire le azioni. E’ questo il punto di passaggio: la fine di un’epoca, quella del lavoro dipendente in senso stretto, e l’avvio di una nuova stagione, quella del lavoro intraprendente. Non importa che lavoro stiate svolgendo. Importa il modo in cui lo svolgete. Importa l’atteggiamento e il senso che trovate dentro ciò che fate.
Ovviamente non dipende tutto da voi, da noi, dalle persone. Qui vanno chiamati in campo le imprese, i nuovi professionisti delle risorse umane e i decisori politici e istituzionali. E va introdotto un nuovo diritto del lavoro, centrato sul diritto ai servizi per il lavoro e a un sistema di tutele minime e universali, uguali per tutti, e non più sulle tipologie contrattuali. Ma avremo tempo di discuterne. Intanto, fermiamoci qui. Ribadisco solo che siamo passati dal lavoro dipendente al lavoro intraprendente. Ve ne siete accorti? Ditemi che cosa ne pensate. A presto.