16.10.2011
Quei giovani “under 35” che vogliono creare nuove imprese

di Walter Passerini

Sono Roma, Napoli, Milano, Torino e Bari le prime cinque province con il maggior numero di imprese giovanili in Italia. Gorizia, Isernia, Trieste, Aosta e il Verbano (Vco) sono invece nell’ordine il fanalino di coda dell’imprenditoria under 35. La speciale classifica, che verrà ripetuta periodicamente dall’Osservatorio di Unioncamere, permette di cogliere la fotografia e la dinamica della propensione imprenditoriale dei giovani. Identikit. Sono oltre 720mila alla fine del 2010 le imprese gestite e guidate da under 35, una fetta dell’11,8% del totale imprese (6.109.217) complessivamente esistenti in Italia. Le imprese giovanili crescono. Sono quelle individuali il cui titolare ha meno di 35 anni, oppure, nel caso di società di persone, sono quelle che hanno almeno il 50% dei soci con meno di 35 anni; o ancora, nel caso di società di capitali, hanno una media di età dei soci e degli amministratori inferiore ai 35 anni.I settori. I settori prevalenti sono quelli tradizionali: commercio al dettaglio e all’ingrosso (27,6%), costruzioni (19,9%), agricoltura (9%), alloggio e ristorazione (8,1%). La maggior presenza di imprese giovanili sul totale imprese si registra nei servizi alle persone (16,2%), nelle costruzioni (15,9%), nell’alloggio e ristorazione (15,2%), nei servizi alle imprese (14,7%), nelle attività finanziarie (14,2%) e nelle attività artistiche, sportive e di divertimento (13,5%).Le ragioni. La propensione imprenditoriale dei giovani sta crescendo. Recenti ricerche danno un giovane su quattro disponibile ad avviare un’attività autonoma e imprenditoriale e questo non solo come alternativa, in relazione alle difficoltà di trovare un lavoro dipendente, ma anche come espressione di un desiderio e propensione a un’attività più rischiosa ma anche più indipendente.Le province. Nella classifica delle prime dieci province italiane con il maggior numero di imprese giovanili si scoprono ben sei province del Mezzogiorno. Il fenomeno è legato all’incentivazione pubblica che, per quanto inadeguata, permette di avere condizioni di partenza più agevolate. Dopo Torino, in quarta posizione, si trovano infatti Bari, Salerno, Catania, Caserta e Palermo, tutte tra 15mila e 18mila imprese. Segue Brescia, con poco più di 15mila imprese giovanili. La maglia nera delle imprese under 35 spetta a Gorizia, con 1.052 imprese.Aree geografiche. Raggruppando le province per aree, il Sud con le isole batte il Nord (294.781 imprese rispetto alle 286.828). A settentrione il Nord-ovest batte il Nord-est (176.528 contro le 110.300). Il Centro registra 142mila imprese under 35.Valori assoluti. “In termini assoluti – spiega Claudio Gagliardi, segretario generale Unioncamere – il settore che attrae maggiormente i giovani capitani d’impresa è quello del commercio, dove si contano quasi 200mila imprese, seguite dalle costruzioni (144mila unità) e, a distanza, dall’agricoltura (65mila imprese)”.I supporti. Per favorire la nascita e il consolidamento di imprese giovanili sarebbero necessari, oltre agli incentivi economici e fiscali per chi vuol mettersi in proprio e a un testo unico per le leggi dedicate, dei servizi di supporto e di consulenza, dalla stesura del business plan al marketing, allo sviluppo sui mercati internazionali, soprattutto nei primi tre anni di vita.